L’implantologia dentale: quando ricorrere

Quando ricorrere all’ implantologia dentale?  Quando un trauma, una carie non curata, un’estrazione fatta male o la piorrea (infiammazione dei tessuti che circondano la radice dentale) possono portare alla perdita di uno o più denti.

La soluzione è un dente-impianto, cioè un dispositivo che sostituisce la radice del dente, fissato all’osso della mascella o della mandibola e ricoperto dalla gengiva , sul quale viene montata una protesi, ossia un elemento finito.

L’ implantologia dentale, inoltre, evita di dover sacrificare i denti sani rimasti, come avviene con i tradizionali ponti, che per essere posizionati, richiedono la riduzione degli elementi sui quali andrà poggiata la protesi.

A fare la differenza è la parte che si inserisce nella cavità ossea: l’impianto vero e proprio. Chiedi al tuo dentista quale tipo di viti intende usare: le migliori sono quelle in titanio in quanto è un materiale altamente biocompatibile.

Il costo medio per un impianto (dente finito escluso), va dai 700 ai 1500 euro. L’oscillazione maggiore di prezzo deriva dal trattamento cui sono sottoposte le viti.

Per inserire un impianto è necessario un osso mascellare o mandibolare in buona salute: se è troppo sottile o troppo stretto, o se manca del tutto,la vite non avrà la giusta presa.

Le cautele post-impianto: per i primi giorni dopo l’innesto dovrai fare degli impacchi col ghiaccio, per evitare emorragie e lenire il gonfiore. Per tre-quattro giorni dovrai assumere antidolorifici e antibiotici, e fare risciacqui con un colluttorio a base di clorexidina, un antibatterico.

 

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